Lettera collettiva agli ordini degli psicologi

Più di 800 psicologi (al momento, ma stanno aumentando) chiedono un dialogo ai loro ordini regionali. Il che non sarebbe male ottenere, visto che i professionisti sono loro clienti in definitiva.

Premesso che gli ordini professionali degli psicologi dovrebbero assicurare:

  • l’indipendenza
  • l’autonomia
  • la responsabilità delle professioni e dell’esercizio professionale
  • la qualità tecnico-professionale
  • la valorizzazione della funzione sociale
  • la salvaguardia dei diritti umani e dei principi etici dell’esercizio professionale indicati nei rispettivi codici deontologici

al fine di garantire la tutela della salute individuale e collettiva, la domanda sorge spontanea: come la mettiamo con la vergognosa situazione che si è verificata?

Per chi non fosse aggiornato, le norme che gli ordini stanno applicando, in nome della tutela della salute della collettività, non paiono supportate da solidi fondamenti scientifico/legali. Inoltre, portano con sé insanabili paradossi poiché ledono il diritto al lavoro (anche in modalità telematica!) e alla formazione degli iscritti, oltre a non garantire alle persone che afferiscono ai servizi di Psicologia la possibilità di scelta e di continuità nella cura a causa della sospensione dei professionisti. Con buona pace dell’attenzione al benessere e alla cura della popolazione.

Dunque la richiesta è di chiarire ai professionisti giusto qualche punto, in una lettera interessante riassunti e giustificati al dettaglio in 48 pagine.

Psicologi: firmiamola e insistiamo, qualunque sia la nostra posizione in merito alla questione vaccinale; non molliamo e non facciamo finta di niente. Siamo clienti degli ordini, non dimentichiamolo, e un dialogo è il minimo che ci possano concedere.

La lettera e i dettagli dell’iniziativa si trovano qui:

2 pensieri riguardo “Lettera collettiva agli ordini degli psicologi

  1. Credo che questa pregevole iniziativa, vada sostenuta perchè esprime la volontà di fare luce sul buio che è calato, nel nostro Paese, in questi ultimi anni.
    E’ stata diffusa la paura, quel sentimento che impedisce di ragionare, e che ha generato il terrore fra le persone . Un fenomeno, tutt’ora in corso, che ha provocato divisioni sociali e persino familiari. Un processo che sembra non debba mai terminare e che è basato su elementi che nulla hanno a che vedere con la scienza.
    Mi sovviene un brano tratto dalle cronache di Narnia, scritte nel 1942 da G.S. Lewis. L’ autore parla con il diavolo e gli chiede come avesse fatto, in quel periodo, a portare così tante anime all’inferno? E il diavolo rispose ” Con la paura, la strategia eccellente, vecchia, ma sempre attuale. Avevano paura di ammalarsi, non si salutavano più, non uscivano di casa, non andavano a trovare i loro parenti. Il mondo era diventato una campo di isolamento, con prigionieri volontari. Hanno accettato tutto pur di prolungare la loro patetica vita”. Una profezia che si è avverata.
    Non si deve consentire che questo accada di nuovo.

    Loris Mauro

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  2. Ottimo… però qs modo di agire da chi gestisce ordine lascia un minimo perplessità sulla loro salute mentale.
    Ipocondriaci nascosti in una professione che invece di curarli fa si che possano far ammalare altri

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